Il corso di Budduso' in una foto risalente agli anni '50.
Fu costruito intorno alla metà del 1800 per consentire il passaggio della via Nazionale che collegava il paese con Monti e con Nuoro. Per il passaggio della strada, così come testimoniato dallo storico Enrico Costa, fu sventrato l'assetto urbano più antico, forse addirittura medioevale, con l'abbattimento di diverse case che si trovavano lungo il tracciato.Ai lati del Corso sorsero quindi numerosi palazzotti, alcuni particolarmente imponenti, di proprietà delle più ricche famiglie del paese che, in questo modo poterono riaffermare e consolidare la loro supremazia.Ancora oggi alcuni di questi palazzotti stanno li a testimonianza dell'architettura urbanistica dell'epoca. Il corso da sempre è stato la strada principale , il fulcro della vita pulsante del paese, luogo d'incontro degli abitanti, sede di botteghe artigiane e commerciali, luogo di partenza e di passaggio dei mezzi di comunicazione del tempo.Nel corso batteva il cuore di Buddusò, nel corso si faceva vita sociale, da parte degli uomini ma anche da parte delle donne che si incontravano mentre si recavano al mulino o ad attingere l'acqua dalle numerose fontane situate in ogni parte del paese o ancora ai vari forni o alle piccole botteghe, veri e propri bazar, dove si vendeva di tutto. Il corso era la spina dorsale viaria sulla quale confluivano, ad angolo retto, tutti i rioni storici di Budduso', da Messereddu a Palatteddu a Lattejannas a s'Ulumu a Monte otto soddos ecc...
10 commenti:
Sento delle voci.....saranno mica le due sorelline?
che "leggono la vita" ai passanti...
L'osservazione di queste vecchie foto, soprattutto alle persone che hanno conosciuto il paese nei decenni scorsi, fa venire alla mente una miriade di persone che animavano il corso, proprio la parte che si nota nella foto, e che ora non ci sono più. Personaggi semplici che però, con la loro quotidianità, erano dei punti fermi nella vita di Buddusò. A qualunque ora passasi loro erano sempre lì, o perchè gestivano attività commerciali e artigianali oppure perchè, essendo già anziani o vecchi, trascorrevano il resto dei loro giorni in compagnia degli amici sfruttando il tepore dei raggi del sole che facevano capolino dai tetti degli austeri palazzotti. Sarebbe bello ricordarli, ad uno ad uno con aneddotti e episodi di vita quotidiana, ma c'è il rischio di cadere in un eccesso di malinconia che non è ciò che il blog si propone. Chi fosse comunque disponibile a intervenire in questo senso è pregato di farlo. I COMMENTI SONO INDISPENSABILI PER DARE UN SENSO AL BLOG!! GRAZIE!!
appunto mi riferivo alle due sorelle FROM PARIS.....Che sulla soglia del loro cortile apostrofavano con appellattivi improbabili ed irripetibili lo storico medico condotto del paese e il fratello che passavano glaciali quasi quotidianamente attraverso queste forche caudine.
L'importante che non ti appaiano in sogno stanotte.....
Poverine!!! non erano affatto cattive, quindi anche in sogno non c'è da aver paura; una cosa è certa: per almeno un quarantennio hanno caratterizzato la passeggiata nel corso di Buddusò.A lunghi periodi di calma e tranquillità si succedevano altri in cui, prese dalla follia, uscivano dall'ingresso dlla loro casa sul corso e ...la leggevano di santa ragione a tutti quelli che passavano citando episodi veri, altri assolutamente inventati e condendo tutto con frasi colorite che facevano la felicità dei tanti ragazzacci che non aspettavano altro e che spesso le incitavano con urla e gesti volgari! Coloro che erano bersaglio in genere riuscivano a matenere una calma serafica conoscendo i personaggi e la tragedia che c'era dietro...altri non sempre. Ricordo un passante che, stanco degli improperi e delle calunnie anche pesanti, non ce la fece più e tentò di strangolarne una! A volte ne facevano le spese anche i Carabinieri e anche loro, a conoscenze della situazione, riuscivano a mantenere l'aplomb. Poverine!!! al di là di questi episodi erano persone con le quali, nei momenti di lucidità, era piacevole parlare. Utilizzavano una lingua sarda colta e ricercata, quasi signorile, ben lontana da alcuni attuali accenti rozzi e volgari
BRAVISSIMO SANDRO.....HAI PIENAMENTE RAGIONE, PERCHE' I RAGAZZI D'OGGI HANNO PERSO IL SENSO DEL RISPETTO SULLE PERSONE.
Effettivament ormai gli anziani non si vedono più seduti al corso, ma solo(pochissimi!!) in piazza Fumu. Comunque un simbolo del Corso è stato il"bar" di Menedda, che ha ospitato generazioni di amanti del vino, compreso il mio caro nonno materno.
Ringrazio tutti per i commenti; in particolare "Sa Mesa" che può dare sicuramente un contributo importante quando, oltre a pubblicare foto vecchie e a ricordare vecchi personaggi, ci sarà bisogno delle sue conoscenze dirette per individuare località o nomi in buddusoino di piante diffuse nel monte!!
Ci sono molti personaggi che mancano!!! alcuni erano fissi al corso o perchè ci lavoravano oppure perchè si spostavano da un bar all'altro che grazie a Dio non sono mai mancati. La camminata non era sempre sciolta soprattutto la sera rincasando. Purtroppo non si possono mettere i nomi perchè sono mancati da non troppo tempo però erano troppo forti!! bette cottura!!
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