Nel territorio comunale di Buddusò, in una zona aspra, isolata e ricca di vegetazione denominata "Monte Colvos", fra due rilievi granitici caotici e dalle forme bizzarre, su un masso isolato i nostri antenati prenuragici ricavarono una sepoltura ipogeica o "domus de janas". Nella lingua locale la domus è meglio conosciuta come "Sa conchedda 'e sa femina".Il territorio di Budduso' è ricco di ipogei, alcuni anche molto belli e dalla struttura architettonica complessa e originale, citati nelle carte archeologiche sin dai tempi più remoti. Questa di Monte Colvos sicuramente non è la più importante senonchè su questo sito circola una storia che, dalle testimonianze raccolte e dai dati oggettivi, pare che sia effettivamente accaduta. In epoca non certa ma presumibilmente nella prima metà dell'ottocento, una ragazza del vicino paese di Bitti rimase incinta senza essere sposata; quando il suo stato divenne evidente la famiglia decise che, per salvaguardare l'onore della stessa, la ragazza sarebbe dovuta sparire senza lasciar traccia. Venne incaricato di eseguire la decisione il fratello maggiore.Questo, un giorno di primo mattino, convinse la sorella a seguirlo con la promessa di accompagnarla al santuario di San Paolo l'Eremita in comune di Monti dove si stava svolgendo la festa che richiamava ( e richiama ancora per la verità) una folla di fedeli da tutta la Sardegna. Indossati i costumi della festa partirono ma, giunti in prossimità della domus, il fratello uccise la sorella e la nascose dentro la cella ricoprendo il corpo di pietre e frasche in un tentativo pietoso di preservarlo dallo scempio degli animali selvatici.Fino a circa trent'anni fa la vicenda era ancora ricordata tra i vecchi di Bitti anche se non riuscivano ad indicare con precisione il luogo del misfatto. Fra i vecchi di Budduso' rimane il ricordo dei pastori della zona che, in segno di rispetto, tutte le volte che passavano davanti alla domus non mancavano mai di deporre ai piedi un ramoscello fiorito come ora si portano i fiori sulle tombe . Verso la metà degli anni ottanta il sito fu scavato in toto da una squadra della Sovrintendenza di Sassari guidata da un archeologo; insieme a reperti di importanza archeologica , furono rinvenute ossa umane femminili non antiche e brandelli rossi di costume (di Bitti?) ed inoltre rametti secchi interrati all'interno della tomba
11 commenti:
come mai nessuna notizia di questa domus interessante?
Ecccoti accontentato
Ponzein puru s'articulu in sa Nuova! Si no m'ammento male fi' de su mese 'e santuaìni, o de santandrìa, de s'ottantaduos.
Si l'ammentana tottus....
bisonzada de preguntare s'archeologo chi fateidi sos iscavos
Mih! E nacchi no s'acciappaìada pius puzzonina...
S'archeologo s'est imbeltu!!
Sa puzzonina es sighende a creschere! Luego b'ada a cherrere una voliera.
A l'ispasgiare, a l'ispasgiare dae sa inza!!!!
Chie est cussu bellu giovanu pililongu????
Como como.....
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